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Data Fine
Sintesi Progetto
Un progetto di partenariato pubblico-privato chiamato "Aldea 0" ha affrontato le preoccupazioni degli allevatori del Parco di Somiedo per quanto riguarda le aree di pascolo e il controllo della boscaglia. Il progetto, che coinvolge il CTIC ed è finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica, ha sviluppato una soluzione basata sulla tecnologia. Il progetto prevedeva collari di geoposizionamento per le capre, recinzioni virtuali controllate da un'applicazione mobile e recinzioni elettrificate a energia solare. È stato creato un modello digitale 3D del parco per monitorare la sostenibilità e aiutare la gestione ambientale. I dati raccolti dai collari hanno facilitato l'analisi della gestione del territorio, compresa la salute della vegetazione e i livelli di CO2. I risultati positivi hanno portato a un secondo progetto pilota volto a quantificare il disboscamento delle capre per stimare i costi e le compensazioni. Il successo del progetto è stato condiviso a livello regionale e nazionale, con l'intenzione di replicare il modello nei Pirenei per una gestione sostenibile delle foreste con le pecore.
Temi
Regione Biogeografica
Obiettivo
Quadri di governance:
- Sviluppare collaborazioni pubblico-private per una gestione efficiente del territorio nelle aree naturali protette.
- Promuovere il coinvolgimento delle comunità nella gestione del territorio.
- Stabilire canali di comunicazione tra Pubblica Amministrazione e allevatori.
- Visualizzare gli effetti positivi del pascolo sulla conservazione attraverso modelli digitali.
Modernizzazione della pastorizia tradizionale:
- Testare e implementare sistemi ICT per la geolocalizzazione e il monitoraggio delle greggi di capre al pascolo.
- Trasferire le conoscenze e fornire formazione alle comunità di allevatori.
Rinnovamento generazionale e miglioramento delle condizioni di lavoro:
- Utilizzare le competenze tecnologiche delle giovani generazioni per modernizzare l'allevamento tradizionale.
- Creare tempo libero per i gestori delle aziende agricole attraverso l'adozione di tecnologie.
- Sviluppare sistemi di pascolo intelligenti per ridurre i costi e il carico di lavoro.
Conservazione dell'agrobiodiversità:
- Incoraggiare il pascolo controllato per conservare i mosaici paesaggistici.
- Promuovere la conservazione delle razze caprine autoctone.
- Recuperare le pratiche di pascolo tradizionali per la conservazione del paesaggio e della biodiversità.
Pascolo per la gestione del combustibile e la prevenzione degli incendi:
- Controllare la proliferazione della boscaglia e convertirla in pascoli per la protezione dagli incendi.
- Implementare il pascolo controllato nelle foreste per ridurre il carico di combustibile.
Descrizione Buona Pratica
La buona pratica in questione è stata sviluppata nell'ambito del progetto di partenariato pubblico-privato "Aldea 0: un'iniziativa per la progettazione e la sperimentazione del villaggio del futuro"; un progetto sviluppato dal CTIC e finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica e della Sfida Demografica, attraverso la Segreteria Generale per la Sfida Demografica, con il sostegno del Governo delle Asturie. Ha origine da una preoccupazione condivisa dagli allevatori che svolgono la loro attività professionale nel Parco di Somiedo, che hanno rilevato due esigenze che si alimentavano a vicenda. Da un lato, ritenevano necessario aumentare la superficie dei pascoli e, dall'altro, cercavano un modo per recuperare il pascolo estensivo delle capre per controllare l'avanzata della macchia. A quel punto, hanno comunicato le loro preoccupazioni all'Amministrazione del Parco Naturale, che li ha aiutati a trovare un partner strategico per progettare e realizzare un progetto basato sulla tecnologia che rispondesse alle loro esigenze. In quel momento è entrato nel progetto il terzo agente coinvolto, il CTIC Centro Tecnológico. Si tratta di un Centro con un elevato coinvolgimento nell'innovazione territoriale, il cui massimo esponente è il Centro specializzato CTIC RuralTech situato in una zona rurale delle Asturie, nel nord-ovest della Spagna.
Questo ha posto le basi per un partenariato pubblico-privato che ha cercato di risolvere la sfida del recupero e della modernizzazione di un mestiere tradizionale come la pastorizia, dotandolo degli strumenti e dei progressi del XXI secolo, attraverso un progetto pilota nel contesto di "Aldea 0". Da lì, i tre agenti coinvolti hanno analizzato quali soluzioni tecnologiche potevano essere applicate in base alla natura del territorio e alla fattibilità tecnologica ed economica della proposta. Hanno deciso di sviluppare un sistema di pascolo intelligente su misura basato sull'uso di due tipi di collari, uno per il geoposizionamento degli animali e l'altro per il controllo digitale delle mandrie attraverso la creazione di recinti virtuali. Ciò avviene a distanza, in quanto il pastore può controllare da un dispositivo mobile dove si trova la sua mandria e dove vuole che pascoli. In questo senso, per risolvere i problemi di copertura e connettività, i collari di geoposizionamento utilizzati nelle capre di Somiedo prevedono l'uso della tecnologia SIGFOX, con il posizionamento di antenne per l'implementazione di una rete autonoma a bassa potenza, che consente anche il posizionamento di altri tipi di dispositivi IOT in futuro. Il sistema funziona come segue: attraverso un'applicazione mobile, gli agricoltori definiscono un recinto virtuale che viene trasmesso ai dispositivi indossati dagli animali, che sono collari geolocalizzati. Attraverso una combinazione di musica e piccole scosse elettriche, questi dispositivi conducono gli animali nell'area definita. Dopo un breve addestramento, gli animali imparano a rimanere all'interno del recinto virtuale guidati esclusivamente dalla musica.
Uno dei miglioramenti della qualità della vita degli allevatori offerti dall'uso di queste tecnologie è la possibilità di ridurre i tempi e gli spostamenti in una zona di alta montagna, dove vengono effettuati a piedi per imperativo naturale. Inoltre, le recinzioni virtuali permettono di controllare il bestiame e di applicare i carichi di bestiame ai terreni invasi dalla boscaglia, facilitando la loro trasformazione in pascoli. D'altra parte, è stata sperimentata anche la recinzione mobile elettrificata alimentata a energia solare. Oltre a controllare il sottobosco, questa soluzione consente di proteggere il bestiame dagli attacchi dei grandi carnivori, che nel caso delle Asturie sono il lupo iberico e l'orso bruno. Questa attrezzatura è stata completata con l'installazione di telecamere di videosorveglianza che consentono agli agricoltori di controllare la recinzione e il suo perimetro in tempo reale e dai loro telefoni cellulari. Per monitorare, rappresentare graficamente ed evidenziare l'effetto dell'allevamento sul territorio in termini di sostenibilità, è stato sviluppato un modello 3D del Parco (gemello digitale) su cui sono proiettati i dati acquisiti dai diversi elementi (collari di geolocalizzazione, collari di recinzione virtuale e telecamere di videosorveglianza), oltre agli strati di informazioni estratti dall'analisi delle immagini satellitari.
Questo gemello digitale può essere visualizzato con occhiali per la realtà virtuale o direttamente da un computer o da un telefono cellulare tramite un indirizzo web. Ciò gli consente di avere un duplice scopo: da un lato, aiuterà il grande pubblico ad apprezzare l'importanza dell'allevamento e dell'innovazione ad esso associata; dall'altro, è destinato a servire come strumento di gestione ambientale, in modo che gli agricoltori, i gestori e l'amministrazione possano interagire sulla base di dati affidabili. In termini di gestione del territorio, la compilazione dei dati raccolti attraverso i collari permette anche di studiare l'evoluzione del territorio mantenuto dal bestiame, applicando modelli di analisi delle immagini che, utilizzando tecniche di Intelligenza Artificiale, riescono a mettere in relazione variabili provenienti da fonti diverse per conoscere lo stato della vegetazione, il livello di biomassa, la C02 catturata, o studiare il rischio di incendi e lo stress idrico nel territorio.
I risultati positivi del progetto iniziale, e in linea con quanto detto sopra, hanno dato vita a un secondo progetto pilota, guidato dal Parco Naturale, che cerca di quantificare con esattezza lo sgombero animale di aree di macchia e di sentieri e percorsi con le capre, combinando recinzioni elettrificate mobili e recinzioni virtuali, in base alle caratteristiche del sito. Con i risultati ottenuti, la Direzione del Parco sarà in grado di stimare i costi dell'estirpazione degli animali e quindi di compensare gli allevatori per i servizi resi. I test sono già stati effettuati nel 2023 e saranno replicati nel 2024 per stabilire i costi definitivi. Il Parco cerca così di evitare il disboscamento meccanico e la bruciatura, sostituendoli con un sistema meno inquinante e che contribuisca maggiormente alla diversificazione dell'economia locale. Infine, i risultati del progetto sono stati condivisi con soggetti terzi interessati alla rivalutazione della pastorizia tradizionale, sia a livello regionale che con altri territori. Si prevede di trasferire questa buona pratica nella Valle d'Aran, nei Pirenei, trasferendo quanto appreso a Somiedo per creare un gregge comunale digitalizzato per una gestione forestale sostenibile, in questo caso con le pecore.
Materiali e Attrezzatura
Gli strumenti e le attrezzature necessarie per riprodurre questa pratica rientrano nel contesto delle TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione), tra cui: reti di connettività sul territorio (in questo caso SIGFOX), collari di geoposizionamento e recinzione virtuale, computer o smartphone per gestire le diverse applicazioni sviluppate per questo progetto, recinzioni elettrificate solari, gemello digitale del terreno, telecamere di videosorveglianza.
Manodopera
Il team necessario per replicare questa buona pratica deve essere multidisciplinare e focalizzato su varie tecnologie e comprendere il contesto delle TIC. Allo stesso modo, il concetto di innovazione sociale è di vitale importanza in questa pratica, quindi sono necessarie persone specializzate in questo campo. Infine, un progetto di queste caratteristiche richiede il coinvolgimento di tutte le parti, al fine di stabilire canali di comunicazione, elaborare i permessi necessari, garantire l'ottimizzazione delle risorse, stimolare la partecipazione della comunità rurale, ecc. Pertanto, nel contesto di un partenariato pubblico-privato, il ruolo delle Amministrazioni Pubbliche è fondamentale come facilitatore delle relazioni e dell'elaborazione delle autorizzazioni e dei permessi, nel nostro caso: la Direzione Generale dell'Ambiente Naturale, la Direzione del Parco Naturale e della Riserva della Biosfera e il Comune. Allo stesso modo, una comunità rurale motivata che crede nel progetto è l'unica garanzia del suo successo.
Problemi e Minacce Affrontati
La replica della pratica innovativa descritta può incontrare diverse sfide. In primo luogo, garantire la disponibilità e l'idoneità delle infrastrutture tecnologiche, soprattutto nelle aree remote, rappresenta un ostacolo significativo. Il costo dell'implementazione e della manutenzione delle soluzioni tecnologiche è un'altra preoccupazione, che richiede un sostegno economico e finanziario. Il coinvolgimento delle comunità locali, compresi gli allevatori, richiede il superamento della potenziale resistenza al cambiamento e dello scetticismo nei confronti delle nuove tecnologie. Per un'adozione efficace delle tecnologie è fondamentale fornire una formazione completa e lo sviluppo delle capacità. L'adattamento dei quadri normativi alle nuove tecnologie e la presa in considerazione delle considerazioni ambientali sono passi essenziali. Occorre inoltre tenere conto di fattori culturali e sociali, come le preferenze e le tradizioni della comunità.