
Gli Habitat target
Il progetto si occuperà di conservare e ripristinare tre Habitat di ambiente aperto riconosciuti di importanza conservazionistica a livello europeo dalla UE. Questi ambienti, inseriti nell’Allegato I della Direttiva Habitat 92/43/CEE, che si occupa appunto di tutela degli ambienti e di numerose specie animali e vegetali, sono:
Si tratta di ambienti caratterizzati da una grande biodiversità e dalla presenza di numerose specie rare e di interesse comunitario. Le aree aperte, quali praterie e pascoli, rivestono infatti particolare importanza per la nidificazione di numerose specie di uccelli (allodola, calandro, averla piccola e tottavilla), per la conservazione di lepidotteri diurni (le rare Euphydryas aurinia, Maculinea arionerynthia polyxena) e per la presenza di numerose specie di orchidee, tra cui quelle del genere Ophrys.
Il quarto rapporto sull’applicazione della Direttiva Habitat mostra che questi tre habitat sono in uno stato di conservazione sfavorevole in tutte e tre le regioni biogeografiche italiane (alpina, mediterranea e continentale), con l’H5130 classificato come sfavorevole-inadeguato e sia l’H6210 che l’H6230 come sfavorevole-cattivo, ad eccezione dell’H6230 nelle Alpi che è sfavorevole-inadeguato.
Lo stato di conservazione sfavorevole di questi habitat è fortemente legato alla diminuzione o alla cessazione del pascolo estensivo tradizionale e dello sfalcio (EEA 2020), che si stanno verificando massicciamente in tutta Europa, soprattutto nelle aree montane. Lungo la catena appenninica, la superficie dei pascoli e delle praterie si è quasi dimezzata dal 1960 al 2000 (Falcucci et al. 2007).
All’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che ospita molte delle aree di intervento del progetto, gli “habitat aperti” sono diminuiti del 73% dal 1954 al 2010, i pascoli di oltre l’80%, e negli anni ’90 i comuni all’interno del Parco Nazionale hanno registrato una diminuzione del 39% del numero di aziende agricole con bestiame (ISTAT 1991, 2001). Ciò è dovuto principalmente allo spopolamento delle aree montane e alla marginalizzazione economiche delle attività agro-pastorali tradizionali. Tuttavia, analisi specifiche condotte su scala locale hanno messo in luce criticità locali specifiche, legate alla mancanza di infrastrutture pastorali, ad esempio per la mitigazione dei conflitti con i lupi, qui ampiamente diffusi in tutti i Siti coinvolti nel progetto, e a uno scarso ricambio generazionale, aggravato dalla mancanza di know-how nelle nuove generazioni, che costituisce un ostacolo anche per quei giovani che vorrebbero tornare a svolgere questa professione.


Habitat 5130
Formazioni a Juniperus communis su lande o prati pascoliQuesto habitat si sviluppa a seguito della riduzione o cessazione di pratiche agro-pastorali su aree un tempo utilizzate come colture, prati stabili e pascoli. Si tratta di uno stadio pre-forestale con legami dinamici con gli habitat 6210* e 6230*, e la non gestione rappresenta un importante fattore di minaccia.
Questi ambienti ospitano una notevolissima biodiversità, non solo di specie vegetali ma anche animali, in particolare per quanto riguarda gli uccelli e i lepidotteri ropaloceri, la maggior parte dei quali è classificata secondo uno stato di conservazione insoddisfacente a livello europeo, nazionale e a scala di singoli Siti Natura2000.
Nei territori interessati dal progetto, l’Habitat è presente nelle ZSC IT5180011 (Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno), IT5180005 (Alta Vallesanta), IT5140005 (Muraglione – Acquacheta), IT5180002 (Foreste Alto Bacino dell’Arno), IT4080002 (Acquacheta), IT4080003 (Monte Gemelli, Monte Guffone). Il progetto andrà a interessare quasi il 10% della superficie totale dell’habitat presente nelle ZSC. Lo stato di conservazione di questo habitat è classificato come sfavorevole-inadeguato in tutte e tre le regioni biogeografiche italiane.


Habitat 6210
Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) – con stupenda fioritura di orchideeQueste praterie calcaree arie o semi-aride rappresentano uno degli habitat seminaturali più diffusi nell’UE e ospitano una biodiversità, detenendo il record mondiale di densità in specie di piante vascolari (Wilson et. al 2012) ed ospita comunità animali particolarmente diversificate (Pӓrtel et al. 2005). L’Italia è un Paese chiave per la conservazione di questo habitat, poiché in Italia rappresenta il 43% dell’estensione complessiva dell’habitat dell’UE(Calaciura & Spinelli 2008). Lo stato di conservazione di questo habitat è spesso minacciato dal rimboschimento naturale che segue l’abbandono o la riduzione delle pratiche del pascolo e dello sfalcio.
Nei territori interessati dal progetto, l’Habitat è presente nelle ZSC IT5180011 (Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno), IT5180002 (Foreste Alto Bacino dell’Arno), IT5180005 (Alta Vallesanta), IT5140005 (Muraglione – Acquacheta), IT4080002 (Acquacheta) e IT4080003 (Monte Gemelli, Monte Guffone). In tutte le ZSC, tranne la IT5180011, dove comunque l’habitat non è oggetto di interventi, e la IT5180002, si trova esclusivamente la forma prioritaria. Lo stato di conservazione dell’habitat è considerato in generale sfavorevole nelle ZSC del progetto, con riduzioni della superficie e cambiamenti nella struttura a causa dei processi di afforestazione. Il progetto andrà a interessare oltre l’13% della superficie totale dell’habitat presente nelle ZSC.


Habitat 6230
Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montanePraterie perenni di Nardus la cui presenza in Appennino dipende principalmente da attività pastorali legate alla tradizionale agricoltura estensiva. La scomparsa di tali pratiche o il sovra pascolamento, comportano un impoverimento della diversità specifica e la colonizzazione da parte di specie arbustive. L’Italia ospita oltre il 23% dell’estensione complessiva dell’habitat nell’UE (Galvánek & Janák 2008).
Nei territori interessati dal progetto, inclusi nella regione continentale, l’Habitat è presente nella ZSC IT5180011 (Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno).
Approfondimenti
Bibliografia
EEA 2018. State of Nature in the EU: Results from Reporting Under the Nature Directives 2013–2018.Technical Report No. 10/2020.
Galvánek D. & Janák M. 2008. Management of Natura 2000 habitats. 6230 *Species-rich Nardus grasslands. European Commission
Calaciura B & Spinelli O. 2008. Management of Natura 2000 habitats. 6210 Semi-natural dry grasslands and scrubland facies on calcareous substrates (Festuco-Brometalia) (*important orchid sites). European Commission
Pärtel M., Kalamees R., Zobel M., Rosén E. 1998. Restoration of species-rich limestone, grassland communities from overgrown land: the importance of propagule availability. Ecol. Eng. 10, p. 275–286.
Wilson, J.B., Peet, R.K., Dengler, J., Pärtel, M., 2012. Plant species richness: the world records. J.