Data Inizio
Data Fine
Sintesi Progetto
I territori della Toscana, della Liguria, della Sardegna, della Regione Sud e della Corsica possiedono un ricco patrimonio naturale e culturale oggi messo a dura prova dai cambiamenti climatici, dalle crisi economiche e dalle attività umane. Il progetto CAMBIO-VIA mira ad affrontare queste sfide combinando azioni per la conservazione, la protezione, la promozione, lo sviluppo e l'accessibilità del patrimonio naturale e culturale. In particolare, il progetto si concentra sugli itinerari della transumanza e mira a valorizzare la vita delle comunità, nonché i servizi, le tradizioni, le conoscenze e i prodotti locali.
Temi
Regione Biogeografica
Obiettivo
Promuovere un modello economico per l'entroterra basato sui suoi valori sociali e ambientali, valorizzando i prodotti tipici, i luoghi di produzione e i percorsi collegati per raggiungere mercati di alta e altissima qualità, costruendo relazioni e reti di successo con le aree urbanizzate e con i consumatori responsabili, offrendo motivi di attrazione turistica e di svago naturale e culturale, per il riscatto culturale, economico e sociale delle comunità locali dell'entroterra.
Descrizione Buona Pratica
CAMBIO VIA mira a valorizzare le aree naturali, i villaggi e i siti storici facendo leva sul loro potenziale ambientale, economico e sociale. Il progetto si concentra sulle connessioni stabilite dalla transumanza e sottolinea l'importanza di condividere pratiche e valori. Sottolinea inoltre che tale collaborazione apre nuove opportunità di sviluppo globale, migliorando al contempo la fruibilità degli itinerari dell'area attraverso la mappatura e la georeferenziazione dei sentieri regionali. Includendo sentieri e comunità, si generano esiti positivi per l'intero territorio transfrontaliero. Il progetto enfatizza una dimensione sovra-territoriale attraverso la creazione di comunità di guardiani, una sorta di Green Community della transumanza, che collegano le comunità locali, i custodi e gli utenti del capitale culturale e naturale transfrontaliero. Queste comunità rafforzano la cooperazione, promuovono pratiche comuni e costruiscono un'identità condivisa essenziale per preservare il patrimonio naturale e culturale. Questa conoscenza sostiene iniziative di sensibilizzazione e servizi ecosistemici per produttori e consumatori. Le comunità agiscono come moltiplicatori economici, promuovendo sinergie tra le parti interessate e replicando esperienze di successo in diversi territori.
Materiali e Attrezzatura
La replica di una pratica come il progetto CAMBIO-VIA richiederebbe una serie di strumenti e attrezzature per affrontare efficacemente le sfide e attuare le azioni proposte. In primo luogo, gli strumenti per i sistemi informativi geografici (GIS) e i software di mappatura sarebbero essenziali per lo sviluppo di percorsi georeferenziati e l'identificazione di siti naturali e culturali chiave. Le attrezzature per la raccolta e il monitoraggio dei dati, come i dispositivi GPS e i sensori ambientali, faciliterebbero la valutazione della biodiversità e del degrado del paesaggio. Inoltre, sarebbero necessarie risorse per lo sviluppo delle infrastrutture, compresi i materiali per il restauro dei siti e la costruzione di elementi di accessibilità fisica come sentieri e strutture per il trekking. Per migliorare l'accessibilità virtuale, gli investimenti in strumenti di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (TIC) e in applicazioni mobili consentirebbero di realizzare esperienze interattive e di sensibilizzazione. Piattaforme di collaborazione e software di gestione dei progetti semplificherebbero inoltre il coordinamento interistituzionale e il coinvolgimento delle parti interessate. Nel complesso, un kit di strumenti completo che combini tecnologia, infrastrutture e risorse di comunicazione sarebbe fondamentale per replicare e sostenere l'approccio CAMBIO-VIA alla conservazione del patrimonio e allo sviluppo della comunità.
Manodopera
Tra i ruoli chiave ci sarebbero i responsabili dei progetti per supervisionare l'attuazione, il coordinamento e il monitoraggio delle attività. Gli specialisti in conservazione del patrimonio, scienze ambientali e studi culturali fornirebbero approfondimenti sulla conservazione e la promozione dei beni naturali e culturali. Urbanisti e architetti contribuirebbero alla progettazione e allo sviluppo di miglioramenti infrastrutturali, mentre analisti GIS e data scientist si occuperebbero di mappatura e analisi dei dati. Gli specialisti del coinvolgimento della comunità faciliterebbero la collaborazione con i residenti locali, le parti interessate e le istituzioni partner. Inoltre, tecnici e operai qualificati sarebbero necessari per i lavori di costruzione e restauro sul campo. I coordinatori delle attività educative e i professionisti della comunicazione sosterrebbero le campagne di sensibilizzazione del pubblico e lo sviluppo di materiale educativo.
Problemi e Minacce Affrontati
In primo luogo, garantire finanziamenti e risorse adeguate per l'attuazione del progetto potrebbe essere un ostacolo significativo, soprattutto se si considera la vasta gamma di attività coinvolte, dallo sviluppo delle infrastrutture alle iniziative di coinvolgimento della comunità. Inoltre, la gestione dei processi burocratici e l'ottenimento dei permessi e delle autorizzazioni necessarie per la costruzione e la conservazione potrebbero ritardare i progressi. Anche i fattori culturali e sociali possono presentare delle sfide, tra cui la resistenza al cambiamento da parte delle comunità locali, le diverse priorità tra le parti interessate e i potenziali conflitti sull'uso del territorio o sugli approcci di gestione del patrimonio. Il coordinamento e la collaborazione tra più agenzie e istituzioni a livello transfrontaliero possono rivelarsi complessi, richiedendo capacità di comunicazione e negoziazione efficaci. Inoltre, garantire la sostenibilità a lungo termine oltre la durata del progetto può essere difficile, soprattutto di fronte all'evoluzione delle condizioni economiche, sociali e ambientali.